Schiacciata alla fiorentina

Qualche giorno fa, tempo di Carnevale, ho rifatto la schiacciata alla fiorentina con la splendida ricetta che mi ha dato Rita, in un giorno piovoso di tanti anni fa. Le mie storie con i dolci hanno imboccato quel giorno una strada nuova.
Dopo anni di insegnamenti da parte di mia madre – assolutamente negata per torte e dolci che non fossero la torta di mele – ho scoperto che il sempre presente lievito Bertolini non andava sciolto nel latte a bollore (uccidendone tutte le preziose proprietà lievitanti) ma inglobato all’impasto in lavorazione.

Un nuovo corso alle mie torte, che non si sono automaticamente moltiplicate ma che hanno assunto quantomeno un aspetto leggermente più accettabile.

Dato che Lorenzo, toscano di origine ma milanese di nascita, ha deciso di dare una sterzata toscana alle sue ricette grazie all’assidua frequentazione con mia figlia, cercando la ricetta non ha trovato nel blog quanto gli serviva per procedere oltre, ecco il procedimento e gli ingredienti così come mi sono stati tramandati e scritti nel distrutto quaderno verde che racconta la mia storia con il cibo.

2 uova (i tuorli con lo zucchero e le chiare montate a neve)
1 tazzina d’olio
1 tazzina di latte
250 gr di farina
150 gr di zucchero
1 arancia: scorza grattugiata e succo
1 bustina di lievito per dolci

Ahi ahi ahi. Una tazzina? ecco che già vedo i vostri occhi che strabuzzano, e le persone più precisine che si inalberano non avendo un termine preciso di quantità.

Allora: per i precisini comunico che il contenuto della tazzina è di 100 ml di liquido.
Per quelli come me, che ogni tanto ritornano alle origini quando tutto si faceva a occhio, a spanne, con utensili ricorrenti, ecco la tazzina che uso io per misurare (sempre quella, conservata ad hoc per questo uso):

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Lavorate insieme tuorli e zucchero, tanto da ottenere un composto quasi spumoso; aggiungere olio, latte, farina e succo e buccia dell’arancia. Infine il lievito e le chiare montate a neve, facendo attenzione a incorporarle gradatamente.

In forno a 180° per 25-30 minuti.

La teglia che si usa è rigorosamente RETTANGOLARE (che non vi venga in mente di farla tonda che non è più schiacciata alla fiorentina).
Le misure della mia sono 19×25, è in alluminio. Ho anche quella grande, di dimensioni più o meno doppie, che uso con  il doppio degli ingredienti, ma il mio forno lascia la cottura del centro parecchio indietro e quindi, nel tempo, ci siamo orientati per quella piccola.
A piacere, si può tagliare a metà e farcire con crema (pasticciera, al cioccolato, al pistacchio, o semplice panna).

Una volta sfornata si ricopre di uno strato consistente di zucchero a velo; a Firenze si usa in sovrappiù anche lo stampo del giglio che viene impresso con il cacao sul biancore dello zucchero.