Il sugo di carne

 

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Poggio i sacchetti della spesa, controllo l’orologio: ce la posso fare, c’è abbastanza tempo per preparare un sugo di carne, senza allargarsi troppo ma il tempo c’è (a meno che non si seguano quelle ricette tipo Artusi: far sobbollire in un angolo della cucina per almeno due ore…. ecco allora no, i tempi non ci sono).

Tiro fuori il macinato appena comprato, rigorosamente in confezione famiglia.

Zac, via un terzo di cipolla, che buccio e divido in tocchetti; zac zac, ecco mezza carota che buccio veloce veloce e spezzetto grossolanamente…. tutti e due insieme nel minipimer, frullata veloce ed ecco il battuto. Puristi della materia, inorridite pure. Che fine ha fatto quel bel battutino con il coltello o con la mezza luna, che fa tanto scena anche in TV? Divorato dalla moderna tecnologia ma sopratutto dalla perenne e cronica mancanza di tempo….

Soffriggo, lascio imbiondire e appena prima che bruci tutto rovinando irrimediabilmente il sapore aggiungo tutta la carne macinata (circa un chilo) per farla rosolare e perdere acqua. Guai a chi sala in questa fase, mi dicono i bene informati che la carne perderebbe di gusto e sapore. Mi adeguo, tanto salo poco e farlo prima o dopo mi cambia poco!

Quando è sparito tutto il rosso, l’acqua è sufficientemente evaporata, via con una spruzzata di un mezzo bicchiere di vino rosso. Se avete un buon Barolo corposo…. vi consiglio di berlo mentre guardate il sugo cuocere o mentre fate dell’altro. Qui basta un buon rosso (è verissimo che la qualità fa la differenza, ma sprecare vini ottimi per il sugo mi fa piangere il cuore).

Evaporato il giusto, ecco il momento di aggiungere salsa di pomodoro, insieme all’acqua che userete per riasciaquare il contenitore di vetro. Sale (io uso quello rosa dell’Himalaya o quello grigio della Britannia, ma faccio troppo la figacciona informata, quello di Sicilia va benissimo lo stesso…. ), spruzzatina di pepe se vi piace, ma sopratutto una bella grattata di noce moscata.

Avete presente quell’odore di noce moscata che si sprigiona dalle bacche via via che le passate su quelle minuscole grattugine tagliadita? Ecco, quell’odore è la giusta commistione fra Oriente e Occidente, la sintesi di culture diverse accumunate dai sapori….
Se avete in casa solo noce moscata grattugiata, fatevi il favore di buttarla via e tornare a bacche e grattugine. Cosa c’è di più evocativo di grattugiar noce moscate? Per un attimo vi sentirete ricoperte di sete preziose svolazzanti, circondate dal caldo, con rumori ovattati di fontane nascoste….

Ma torniamo al sugo! Eccolo lì, creatura composita che crea amalgama di sapori e sprigiona odori che sono solo i vostri, caratteristici di ogni cucina…. chi ci mette più pomodoro, chi più cipolla, chi abbonda nel soffritto, chi scansa la noce moscata…. tutto questo se si sta molto attenti dall’odore si percepisce.

Il nostro sugo, mi piace pensare, ha il giusto equilibrio fra tutti i suoi componenti, mette d’accordo l’uno con l’altro senza prevaricazioni, senza stroppiare, senza imporre forzosamente nessuno dei suoi mille sapori.

Mi ci sento dentro come in una seconda pelle.

E mi ricorda la storia di Luana che vi racconterò in un altro capitolo….. stay tuned!!!!