Storia di un day hospital

Bene, eccoci qui. Dopo un periodo di sospensione (il passaggio di consegne e altro) si ricomincia con i controlli in DH.

Stefano mi ha dato un foglio con la data e il giorno. Ci presentiamo puntuali nonostante il fatto che la pioggia, i lavori della tranvia e il traffico remino assolutamente contro.

All’accettazione la gentile infermiera mi sciorina in rapida sequenza le visite previste per oggi: analisi sangue con prolattina, visita, consulenza psicologica, consulenza dietetica, cardiologia, eco addome completo e tiroide. Dalla mia faccia capisce qualcosa… “non lo sapeva? L’ecografia è prevista per il pomeriggio….”. Ok, riorganizziamoci mentalmente la giornata, facciamo un paio di telefonate per coprire l’assenza più ampia e partiamo, elmo, scudo e lancia per il percorso ad ostacoli.

Davide è come al solito bravissimo e paziente; forte della sua esperienza al nido fa giocare i bambini più piccoli che trova in giro e affronta i vari esami con la sua solita aria scanzonata e un po’ cazzona.

Gira di qui, gira di là, arriviamo alla consulenza psicologica. E’ la prima volta, la gentile dottoressa che ci prende in custodia ci guida nel labirinto dei corridoi fino alla sua stanza. Prende spunto dalla relazione della nutrizionista, che ha messo in luce una tendenza a mangiare troppe merendine del baldo giovane, per chiedergli come mai mangia un po’ troppo compulsivamente.

Il ragazzo la guarda, sorride sornione sotto i baffi, poi appoggia i gomiti sul tavolo e agitando un po’ le mani dice: ” Ecco, hai presente l’ “Io” e l’ “Es”? Ecco, io seguo l’Es.”

La dottoressa strabuzza gli occhi e perde per qualche istante la parola. Poi cerca disperatamente di riprendersi, afferra il mouse e dice “Questa me la scrivo…. “.

Davide 1, dottoressa 0, palla al centro e ricominciamo il gioco… vatti a fidare dei ragazzi che studiano elementi di psicologia a scuola……. e degli Williams che usano quel sottile senso di ironia che hanno come un’arma tagliente!Unknown