Registri linguistici

Nella mia qualità di rappresentante delle persone con malattia rara ho spesso occasione di esprimere idee, concetti e opinioni in vari contesti pubblici. Ho un mio registro linguistico e una modalità comunicativa, che deriva sia da una certa approfondita conoscenza di quello di cui parlo, sia da attitudini personali, sia da corsi specifici di comunicazione non violenta.

Di recente mi è capitato spesso di ritrovare i miei stilemi e il contenuto di quanto avevo comunicato o detto ripresi in maniera pedissequa, fatti passare per propri e utilizzati per propri scopi. Recentemente, non una, ma due persone addirittura.

Non so se essere lusingata o leggermente seccata da questo plagio continuo, che deriva semplicemente da mancanza di idee proprie. Nessuno ha bisogno di copiare altri, se dotato di minima intelligenza per produrre concetti motu proprio.

Di fatto, nel vociare di cui siamo circondati, è difficile distinguere chi pensa cosa e chi copia chi. Sopratutto è difficile verificare, se non si sta molto attenti, se la persona che abbiamo di fronte parla per conoscenza e competenza o per banale ripetizione di concetti che non sono farina del suo sacco.

Per scoprire gli altarini bisognerebbe avere una competenza approfondita dell’argomento, che quasi nessuno ha. Quindi i nostri “blateratori” possono passare il tempo indisturbati a ripetere aria fritta come se fosse il Verbo, certi che non saranno smentiti e anzi, che saranno acclamati come profeti dal popolino in attesa solo di nuovi dei.

Si potrebbe dire, riprendendo il mai abbastanza compreso Machiavelli, che il fine giustifica i mezzi. Ma bisognerebbe andare ad indagare quale è il vero fine, se quello sbandierato o un altro più sottile che riporta al concetto che ho espresso nell’altro articolo: servire o servirsi.

La prova del nove, forse, potrebbe essere quello di chiederci “perché”. C’è un tornaconto economico evidente in quello che fai? Il tuo “fare” è limitato ad azioni di marketing che diventano pubblicità ma non vanno realmente ad incidere su niente? Le tue azioni sono legate all’argomento “clou” del momento o si spingono oltre, anche su tematiche che non sono affrontate normalmente?

Qualche domandina, qualche riflessione ogni tanto andrebbe fatta.

Quanto mi dispiace che gli insegnamenti del nostro mitico professor Saltafuso, che ha passato mesi a farci fare l’analisi critica dei testi, facendoci imparare a osservare e analizzare lo scritto e non correndo subito né a conclusioni né a opinioni personali, non siano praticati in tutte le scuole di ogni ordine e grado. I messaggi manipolatori sono all’ordine del giorno, dovremmo tutti avere gli anticorpi per poterci difendere da questi che sono peggio del virus del Covid-19.