Bellezza e anima

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Biennale dell’Antiquariato, Firenze.

Ci aspettavamo chissà cosa, ci siamo trovati di fronte a Fontana, Fattori, Schiele…. e ad uno splendido, splendido Chagall. La “cornice”, Palazzo Corsi, una scoperta con culmine nella grotta. Dappertutto profumatori (intere bocce!!) Dr Vranjes, che all’esperienza visiva aggiungevano quella olfattiva.

Verso le ultime sale avevamo quasi la nausea: il bello che avevamo dintorno ci aveva sopraffatti, proprio perchè inaspettato.

La statua di Apollo e Dafne mi ha colpito per l’armonia, la simmetria dei corpi, la fluidità dei movimenti delle due figure. Sono andata a cercare la storia del mito: il dio Apollo che vede la ninfa Dafne e cerca di violentarla come d’uso fra gli dei. La ninfa che invoca i genitori e si vede trasformata in pianta di alloro prima di essere ghermita dal dio.

Questo mito mi ha fatto riflettere, in questi giorni in cui si parla tanto di violenza come le donne, su due aspetti. Il primo, come sopravvivere ad una violenza fisica e psicologica come quella a cui moltissime donne sono sottoposte, in qualunque parte del mondo. L’altro quale sia, in generale, l’atteggiamento da tenere quando qualcosa ci minaccia da vicino.

Trasformazione. Il pericolo, la violenza, le circostanze negative della vita mi trasformano in qualcosa d’altro ma non distruggono il mio essere, il mio “me”. La capacità di cogliere l’opportunità di andare avanti a prescindere credo che sia il grande insegnamento di questo mito. Non mi piego alla violenza, non mi arrendo, non cedo: sono più forte io. E così facendo ti sconfiggo, perchè tu potrai anche ambire al mio corpo, ma non avrai mai la mia anima.