Ci sono giornate che non dovrebbero mai vedere l’alba.
Quei giorni in cui nell’animo si insinua quel sottile senso di spleen che piano piano, come una nebbia grigiastra e appiccicaticcia, invade tutto l’essere e volge in negativo qualunque pensiero, in insormontabile qualunque problema, in ineluttabile qualunque conseguenza di azione.
Quei giorni che in termine comune si chiamano di “depressione”, derivanti da più concause e sicuramente anche da tanta stanchezza.
Oggi è uno di quei giorni. La voglia di mollare tutto e tutti si fa stringente, il senso di inutilità di quello che si pensa utile in circostanze normali è chiaro come il sole, gli altri sono vissuti solo come vampiri che succhiano le poche energie rimaste.
Stanchezza? sicuramente. La mancanza di momenti propri e di un minimo di respiro alimenta queste sensazioni, che sono sempre latenti anche in circostanze normali, che però in circostanze normali sono tenute sotto controllo.
Sicuramente passerà, come è sempre passata. Ma che fatica farla passare e riprendere energie, dosare le parole e i gesti, darsi un tempo e dei limiti…..